Comunicare la vita nell’epoca del nichilismo: il Movimento per la Vita fa “rete” sulle tematiche etiche

Se ne è parlato a Deruta nell’annuale giornata di studio della Federazione umbra MpV. Presenti anche alcune istituzioni.

Perugia – Una giornata intensa quella di domenica scorsa per i volontari della Federazione Umbra Movimenti per la Vita e Centri di Aiuto alla Vita, (dislocati in nove cittadine della regione), che si sono riuniti presso il Santuario della Madonna dei Bagni (Casalina di Deruta, Pg) per una riflessione sul tema: “Comunicare la vita – Il rapporto con le istituzioni e la formazione dei volontari per la vita nell’epoca del nichilismo”.

Oltre un centinaio i volontari e operatori pro-life che hanno ascoltato le relazioni, dalle quali sono emerse considerazioni interessanti: il “favor vitae” è sempre più messo in discussione, come ha fatto notare la prof.ssa Assuntina Morresi (Università di Perugia), ovvero non è più un criterio guida nella giurisprudenza. Questo porterebbe al paradosso che se una persona si sta suicidando, non andrebbe soccorsa. Altro spunto emblematico è la vicenda del piccolo Charlie Gard, di cui ha riferito Emmanuele Di Leo (Steadfes Onlus). La sua vicenda è inquietante, in quanto non è più la persona (in questa caso i genitori del minore) a decidere per la sua vita, ma un giudice che decreta che una vita non è degna di essere vissuta e quindi va abbattuta.

Le derive di queste azioni sono certamente pericolose per la libertà delle persone e il loro effettivo verificarsi non è poi così improbabile.

Nell’intervento di Giancarlo Polenghi (Sacred Art School Firenze) si è sottolineato come oggi sia necessario costruire relazioni e reti in grado di diffondere beni reali che come tali sono attrattivi, poiché i paradigmi della realtà sono cambiati. Pertanto, più che un atteggiamento di difesa dei valori della vita è necessario un atteggiamento di proposta, di promozione dell’umano, capace di accendere il desiderio del bello.

Tra i presenti alla giornata di lavoro, anche il sindaco di Deruta, Michele Toniaccini, l’assessore alle politiche familiari del Comune di Todi, Alessia Marta, il consigliere regionale Sergio De Vincenzi.

Tra le varie proposte e messaggi lanciati al termine della giornata, la parola chiave emersa è “rete”: fare rete tra le varie associazioni che si occupano di sostegno alla vita e lavorare insieme per difendere e promuovere in ogni contesto della società civile la cultura della vita e del suo rispetto.

 

Mariangela Musolino – Comunicazione & Ufficio Stampa

No Comments

Enroll Your Words

Bobby Massie Authentic Jersey 
To Top